28.04.2017
Il rapporto di gestione 2016 concerne principalmente i compiti del servizio civile nel settore dei richiedenti l’asilo. L’Organo d’esecuzione del servizio civile ne ha discusso con un civilista, il rappresentante di un istituto d’impiego, il direttore della Croce rossa svizzera (CRS) e un’antropologa. Nella premessa Christoph Hartmann, capo del servizio civile, getta uno sguardo retrospettivo sull’anno trascorso.
Per l’Organo d’esecuzione del servizio civile, il 2016 è stato un anno di intensa attività. Il 1° luglio sono entrate in vigore la legge sul servizio civile (LSC) e l’ordinanza sul servizio civile (OSC) rivedute. Il servizio civile fa parte del sistema dell’obbligo di prestare servizio e a questo riguardo vanno segnalati due eventi importanti: il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla politica di sicurezza e preso conoscenza del rapporto del gruppo di studio sul sistema dell’obbligo di prestare servizio. Emergono inoltre due dati positivi: nel 2016 altri istituti hanno chiesto di essere riconosciuti come istituti d’impiego del servizio civile, e rispetto all’anno precedente è cresciuto ulteriormente il contributo che i civilisti forniscono alla comunità (più di 1,7 milioni di giorni di servizio). La parte principale del rapporto concerne le attività svolte dal servizio civile nell’ambito dei richiedenti l’asilo e le possibilità d’impiego in caso di catastrofe e in situazioni di emergenza.
Ultima modifica 28.04.2017
