Nell’EVAM a Losanna i civilisti assistono i richiedenti l’asilo

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L’Ente vodese di accoglienza dei migranti (EVAM), a Losanna, è un istituto di diritto pubblico che si occupa di richiedenti l’asilo e di persone provvisoriamente ammesse in Svizzera. È stato creato nel 2008 a partire dalla Fareas (Fondazione vodese per l’accoglienza dei richiedenti l’asilo), riconosciuta nel 1998 come istituto di impiego per i civilisti. Questi danno il loro contributo in numerose sezioni, tra cui il Servizio giuridico.

La missione dell’EVAM

L’Ente vodese di accoglienza dei migranti (di seguito EVAM) è un istituto di diritto pubblico incaricato dal Cantone di Vaud di accogliere, secondo la legge federale sull’asilo (LAsi), i richiedenti l’asilo e le persone ammesse provvisoriamente, nonché di fornire soccorso d’emergenza a coloro che si trovano in una situazione irregolare. A partire dal 1° gennaio 2008 l’EVAM ha sostituito la Fondazione vodese per l’accoglienza dei richiedenti l’asilo (di seguito Fareas) riprendendone la totalità delle attività che, prima della creazione della Fareas, nel Cantone di Vaud venivano gestite dalla Croce Rossa.

La trasformazione della Fareas in istituto di diritto pubblico risulta dall’adozione da parte del Gran Consiglio vodese della legge sull’assistenza per i richiedenti l’asilo e alcune categorie di stranieri (loi sur l’aide aux requérants d’asile et à certaines catégories d’étrangers, di seguito LARA), il 7 marzo 2006. La missione del nostro ente è stabilita nella LARA.

Il Cantone di Vaud riceve l’8 per cento dei richiedenti l’asilo che hanno presentato domanda in Svizzera. Questa ripartizione è calcolata in modo proporzionale alla demografia dei Cantoni. Circa 6400 persone, con vario statuto, vengono assistite dall’EVAM, alcune in modo parziale, altre con la totalità delle prestazioni. Le persone prese in carico dal nostro ente ricevono perciò numerose prestazioni, come l’alloggio, l’inserimento sociale e l’assistenza.

L’accoglienza dei migranti: un’attività al servizio della collettività

Da sempre conflitti geopolitici di varia natura hanno portato numerose popolazioni a fuggire dai rispettivi Paesi per cercare sicurezza fisica o economica in Svizzera. L’accoglienza e la presa in carico di queste popolazioni sono questioni di importanza cruciale perché rappresentano una sfida non solamente sul piano economico o sociale (p. es. a livello di integrazione), ma anche su temi essenziali come la dignità umana e il diritto a condizioni di vita minime.

La maggior parte di queste persone arriva nel Cantone di Vaud senza parlare il francese e senza conoscere la nostra cultura e il nostro sistema; è pertanto cruciale disporre di un organismo che gestisca la loro presa in carico, operi per la loro integrazione e controlli che vivano in condizioni dignitose. In questo senso il nostro ente è al servizio sia di queste popolazioni sia della collettività e i civilisti che lavorano al nostro fianco svolgono un ruolo di pubblica utilità.

Il civilista all’EVAM, nello specifico nella sezione del Servizio giuridico

L’EVAM funziona sulla base di un organigramma a matrice. Le unità, veri e propri pilastri dell’ente, centralizzano la fornitura delle prestazioni: alloggio, inserimento sociale, assistenza e segreteria generale.

Nell’esercizio delle sue attività di interesse pubblico, l’EVAM propone già da molti anni progetti di impiego dei civilisti all’interno di diverse sue unità, compresa la sezione del Servizio giuridico (dal 2011). Quest’ultimo, collegato all’unità della Segreteria generale dell’EVAM, ha il compito di assicurarsi che le prestazioni dell’ente vengano fornite rispettando la legislazione vigente. Tenuto conto che siamo una piccola squadra e che l’integrazione all’interno dell’ente richiede un percorso di formazione interna, in particolare per tutto ciò che riguarda l’uso dei nostri numerosi database, possiamo accogliere ogni anno solo un numero limitato di civilisti (uno o due), dando la precedenza agli impieghi di lunga durata. Occorre fin da subito sottolineare che impieghi di questo tipo rappresentano un arricchimento reciproco. I civilisti che accogliamo sono molto motivati, competenti, ci fanno guardare le nostre attività da un punto di vista nuovo e, attraverso le loro pertinenti domande, ci portano talvolta a rimetterci in discussione e a migliorare i nostri metodi di lavoro. I civilisti occupati nella sezione del Servizio giuridico hanno tutti apprezzato la possibilità di assolvere il proprio dovere di servizio associando conoscenze e/o competenze professionali nell’ambito giuridico a un’attività di interesse pubblico molto valorizzante da un punto di vista sia professionale che personale. 

Infatti, in un percorso giuridico classico, le problematiche legate all’accoglienza dei migranti sono affrontate in misura limitata oppure vengono evitate del tutto, mentre costituiscono il substrato in sé del Servizio giuridico dell’EVAM. Troppo spesso si pensa che l’accoglienza di un migrante consista unicamente nel fornirgli un alloggio, l’assistenza finanziaria o in natura, oltre che l’inserimento sociale. Invece si tratta anche di riconoscere al migrante non solo doveri, come per esempio quello di collaborare con l’autorità di assistenza nella valutazione dell’aiuto di cui ha bisogno, ma anche diritti, tra cui quello di contestare le decisioni amministrative che gli sono notificate dall’autorità di assistenza, e cioè dall’EVAM. La peculiarità del lavoro nella sezione del Servizio giuridico dell’EVAM consiste perciò nel dover continuamente applicare un quadro normativo rigido a una moltitudine di realtà sociali e culturali.

In conclusione, il nostro ente è lieto di poter contare sulla collaborazione costante dei civilisti perché portano non solo la loro forza lavoro per sostenere le attività offerte da una squadra di professionisti, ma anche il loro punto di vista e le loro idee, una fonte di arricchimento costante che ci permette di svolgere al meglio la nostra attività di interesse pubblico, cioè accogliere i richiedenti l’asilo e le persone ammesse provvisoriamente nonché di fornire soccorso d’emergenza a coloro che si trovano in una situazione irregolare.

Autorin

Sandrine Davy (Aymon), Responsabile della sezione Servizio giuridico, Ente vodese di accoglienza dei migranti (EVAM)

Ultima modifica 12.08.2016

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