Progetto «Assistenza a domicilio»: confermata l’utilità dei civilisti

Il pilota progetto verrà sviluppato ulteriormente

Nei prossimi anni aumenterà sempre di più la necessità di assistere anziani o disabili che vivono fra le quattro mura domestiche. In molti casi sono i parenti ad assumersi questo compito, spesso difficile da conciliare con la vita familiare e lavorativa di tutti i giorni. Su incarico del Consiglio federale, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha valutato in che modo il servizio civile possa contribuire ad alleviare la problematica dell’assistenza a domicilio. In effetti, secondo l’articolo 2 capoverso 1 della legge sul servizio civile, il servizio civile interviene nei settori in cui le risorse per adempiere importanti compiti della comunità mancano o sono insufficienti.

Durante lo svolgimento del progetto pilota «Assistenza a domicilio» (6 dicembre 2021 - 30 giugno 2023), 133 civilisti sono stati impiegati presso 30 istituti d’impiego. Il DEFR ha presentato al Consiglio federale un rapporto con principali risultati e tratteggiato le prossime tappe. Il 22 novembre 2023 l’Esecutivo ne ha preso atto e deciso il seguito delle operazioni. In collaborazione con il Dipartimento federale dell’interno (DFI) e altre organizzazioni specializzate sono in corso i preparativi per altri impieghi di questo tipo.

Gli assi portanti del sistema sperimentato sono i nuovi modelli di impieghi a ore o a tempo parziale. Secondo la valutazione esterna effettuata dall’istituto di ricerca e consulenza «Interface AG», questi impieghi pilota generano un notevole valore aggiunto per le persone assistite, i parenti e gli istituti d’impiego. Da un lato, il servizio civile non può risolvere il problema dell’assistenza a domicilio, anche perché il numero di impieghi è troppo esiguo e i compiti svolti sono principalmente di supporto. Nel concreto, però, i civilisti possono contribuire molto a sgravare i congiunti nell’assistenza ai loro cari, ad esempio fornendo servizi di trasporto per le visite mediche, svolgendo lavori domestici o semplicemente facendo loro compagnia, tutto ciò senza incidere sul mercato del lavoro.

Alla luce dei risultati positivi della valutazione esterna e del previsto peggioramento della situazione sul fronte dell’assistenza e delle cure, il Consiglio federale intende sviluppare ulteriormente i modelli d’impiego sperimentati. Sono tuttavia necessari diversi adeguamenti normativi per poter impiegare i civilisti nell’assistenza a domicilio. Dalla valutazione esterna emerge che bisogna innanzitutto chiarire alcune questioni in sospeso. Di conseguenza, gli impieghi potranno essere portati avanti nell’ambito del programma «Abitare» dell’Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità (UFPD), che rientra nella Politica in favore delle persone disabili 2023-2026 presentata dal Consiglio federale lo scorso 10 marzo.

Ultima modifica 23.11.2023

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