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Analisi dei risultati del sondaggio tra gli istituti d'impiego del servizio civile
Economie alpestri, asili nido, centri sanitari e centri per anziani: questi sono solo alcuni esempi che dimostrano quanto possa essere ampia la gamma degli istituti d'impiego. A essere altrettanto varie sono anche le loro esigenze. Per ottenere una visione d'insieme, l'Ufficio federale del servizio civile (CIVI) effettua ogni anno un sondaggio tra gli istituti d’impiego, sotto forma di questionario online. Tra tutte le domande, alcune riguardano il loro grado di soddisfazione rispetto ai civilisti e ai servizi offerti dal CIVI, altre l'utilità dei singoli impieghi. I risultati del sondaggio forniscono al CIVI informazioni preziose sia in merito ai punti di forza e di debolezza sia alle possibilità di ottimizzare la collaborazione con gli istituti.
Al sondaggio 2021 hanno partecipato 1344 dei 4689 istituti totali: si tratta di una percentuale pari al 28,6 %, che ci permette di considerare rappresentativi i dati ottenuti.
In media, gli istituti hanno attribuito un punteggio di 4,6 su 6 ai benefici riscontrati in termini di tempo e impegno richiesti per la gestione degli impieghi, l'assistenza ai civilisti e i relativi costi. Di questo dato il CIVI dovrà rendere conto al Dipartimento dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ma anche all'Assemblea federale: verrà quindi riportato all'interno del prossimo consuntivo.
Il CIVI ha analizzato nel dettaglio i risultati dell'indagine. Di seguito sono riassunte le principali conclusioni e le misure adottate. A nome del CIVI, cogliamo l'occasione per ringraziare tutti gli istituti d'impiego che si sono presi il tempo di rispondere: la loro opinione è estremamente importante. Si tratta infatti di un aiuto prezioso per la futura impostazione delle relazioni tra il CIVI e gli istituti d'impiego.
Punti di forza
Nella maggior parte dei casi la ricerca di civilisti va a buon fine. L'88 % degli istituti conferma di aver trovato un civilista e, nel migliore dei casi, un profilo che risponde esattamente ai requisiti richiesti. Il 93,8 % degli istituti è soddisfatto della selezione dei candidati. Il 22,1 % vorrebbe comunque ricevere un numero maggiore di candidature.
Questi risultati mostrano che, ad oggi, esiste un buon equilibrio tra il numero di istituti d'impiego e il numero di civilisti. Se è vero che non sempre è possibile trovare un civilista, le chance di riuscirci sono piuttosto elevate. Ciò permette di mantenere la neutralità sul mercato del lavoro ma anche di soddisfare le esigenze dei singoli istituti. La domanda e l'offerta appaiono quindi ben bilanciate.
Gli istituti d'impiego sono soddisfatti dei civilisti. Alla domanda sulla loro soddisfazione in merito alle prestazioni, alla motivazione, alle competenze professionali e alla condotta dei civilisti, almeno il 97% degli istituti d'impiego ha risposto di essere soddisfatto. L'alto grado di soddisfazione si riflette anche nel fatto che il 97,5 % ha dichiarato di aver intenzione di cercare civilisti anche per l'anno prossimo.
Questo perché i civilisti danno una mano ai collaboratori e svolgono i compiti per i quali gli istituti d'impiego non avrebbero risorse sufficienti. Questo aspetto è stato confermato anche dagli istituti d'impiego che hanno partecipato al sondaggio.
Gli istituti d'impiego sono generalmente molto soddisfatti dell'assistenza e della consulenza ricevute dai Centri regionali del CIVI. La loro soddisfazione si manifesta nei settori più vari. A questo proposito, il 98,4 % degli istituti d'impiego ha apprezzato le competenze professionali dei collaboratori del CIVI e il 99,2 % ha rimarcato la loro cordialità nel quadro delle consulenze relative alla procedura di riconoscimento. Il 98,1 % è molto soddisfatto anche del supporto fornito in caso di dubbi o domande sugli impieghi di servizio civile in generale.
L'unico limite alla soddisfazione degli istituti d'impiego è dato dalla necessità di una maggiore cura delle relazioni. Il 30 % circa vorrebbe ad esempio ricevere maggiori informazioni in merito a tematiche che vanno al di là dei semplici impieghi (p.es. processi politici). Una minoranza vorrebbe anche che ci fosse un contatto più stretto con i collaboratori del CIVI (p.es. partecipazione a eventi organizzati dagli istituti d'impiego).
Per il CIVI, un grado di soddisfazione così elevato è indice del fatto che l'Ufficio sta facendo un buon lavoro nell'assistenza e nella consulenza fornite agli istituti d'impiego. I risultati suggeriscono anche che la consulenza individuale su questioni specifiche riveste grande importanza per gli istituti d'impiego. In questo contesto il CIVI continuerà quindi a impegnarsi per garantire la disponibilità di collaboratori competenti e che lavorano in modo orientato al servizio. Inoltre, riconosce il desiderio di maggiore informazione e di una migliore cura delle relazioni. Per quanto riguarda il primo punto, sono già in fase di pianificazione misure d'informazione più proattive.
Potenziale di ottimizzazione
Gli istituti d'impiego sono solo parzialmente soddisfatti dei corsi di formazione per i civilisti. Secondo la valutazione degli istituti d'impiego, i corsi portano a un miglioramento parziale delle competenze professionali e della motivazione dei civilisti. Su una scala da 1 a 6, i corsi offerti in questi settori hanno ricevuto punteggi pari a 4,28 e 4,08. L'idoneità dei corsi a ridurre il carico relativo ai compiti di assistenza ha ottenuto una valutazione ancora più bassa (3,56).
Il CIVI fa tesoro di questi feedback e sta quindi cercando di capire come ottimizzare i corsi. In questo contesto, desidera anche soddisfare la richiesta di molti istituti d'impiego che chiedono di poter avere maggiori informazioni sui corsi e sul Centro di formazione. Allo stesso tempo, è importante tenere conto del fatto che gli istituti, di natura estremamente eterogenea, esprimono esigenze molto diverse per quanto riguarda i contenuti, che possono essere solo in parte soddisfatte da corsi standardizzati.
Gli istituti d'impiego sono abbastanza soddisfatti dell'applicazione E-ZIVI ma vorrebbero vedere dei miglioramenti. Alla domanda sulla loro soddisfazione in merito alla facilità d'uso, alla pianificazione del fabbisogno, alle funzioni del sistema e alla sua stabilità, gli istituti hanno fornito in generale una risposta positiva. Tuttavia, il livello di soddisfazione espresso in merito a E-ZIVI è inferiore rispetto a quello relativo ad altri indicatori (p.es. il supporto fornito dai Centri regionali).
Il CIVI è consapevole dei limiti di questa applicazione. Per questo motivo, per quanto concerne l’attuale sviluppo del sistema che andrà a sostituire E-ZIVI, si concentra quindi maggiormente sulle esigenze degli istituti d'impiego. Gli istituti più rappresentativi vengono quindi coinvolti attivamente tramite un'analisi del fabbisogno proposta sotto forma di sondaggio; il CIVI fornisce regolarmente informazioni in merito ai lavori in corso. L'obiettivo è quello di semplificare ulteriormente i vari processi per tutte le parti coinvolte.
Gli istituti d'impiego non utilizzano quasi mai gli elementi di identificazione del servizio civile.
Solo il 24,5 % degli istituti afferma di utilizzare i segni distintivi del CIVI (p.es. adesivi o bandiere). La ragione principale (54 %) di questo mancato utilizzo è riconducibile al fatto che gli istituti d'impiego non ne conoscevano l'esistenza. Ci sono poi i problemi di spazio o i dubbi sui loro vantaggi effettivi. Il CIVI sta quindi valutando la necessità di ripensare i suoi segni distintivi.
Conclusione
I risultati del sondaggio mostrano che, nel complesso, gli istituti d'impiego sono soddisfatti o addirittura molto soddisfatti dei vari aspetti che riguardano l'esecuzione del servizio civile, in particolare della consulenza fornita dai Centri regionali. Il CIVI continuerà quindi a lavorare per coltivare questi punti di forza e aumentare così il più possibile il grado di soddisfazione e i benefici.
Dal sondaggio emerge comunque che gli istituti d'impiego riconoscono un potenziale di miglioramento. Il CIVI tiene conto anche di questo feedback e adotta misure volte a un'ottimizzazione a medio e lungo termine.
In prospettiva futura, è importante notare che il servizio civile opera in un contesto dinamico. In una società in evoluzione, la domanda relativa agli ambiti in cui i civilisti dovrebbero essere impiegati in via prioritaria, non troverà mai una risposta univoca. La riorganizzazione del sistema relativo all'obbligo di prestare servizio è attualmente al centro di un acceso dibattito politico.
Qualsiasi cambiamento avrà ripercussioni anche sugli istituti d'impiego. Per garantire che possano continuare a svolgere il loro mandato di utilità pubblica e a offrire posti d'impiego, il CIVI si impegnerà a informarli regolarmente in merito a tutti gli sviluppi. Gli istituti contribuiscono infatti in modo significativo a garantire che i civilisti possano trovare un impiego e che il servizio civile persegua gli obiettivi stabiliti dalla legge che lo disciplina.
Ultima modifica 20.09.2023