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Mandato e direzione

L’Ufficio federale del servizio civile (CIVI) è l’autorità federale responsabile di tutte le questioni relative al servizio civile e fa parte del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Garantisce che le domande di ammissione al servizio civile siano esaminate rapidamente, che gli impieghi siano organizzati in modo efficiente e assicura l’utilità economica del servizio civile.

Il CIVI è essenzialmente attivo su tre fronti:

  • decide sull’ammissione al servizio civile;
  • assiste e controlla i civilisti durante l’impiego;
  • segue gli istituti d’impiego riconosciuti ed esamina le domande di riconoscimento dei nuovi istituti d’impiego.

Il CIVI conta circa 140 collaboratrici e collaboratori che lavorano in tutta la Svizzera presso i centri regionali di Aarau, Bellinzona, Losanna Rüti e Thun, come anche presso il Centro di formazione CIVI di Schwarzsee. La sede centrale del CIVI si trova a Thun.

A livello organizzativo il CIVI è composto dalla Direzione e da due settori direzione: Esecuzione e Risorse.

Il modello ispiratore del CIVI

Il modello ispiratore rientra nella gestione normativa dell’Ufficio federale del servizio civile. Descrive la visione dell’Ufficio (dare forma agli impieghi di domani), la missione (eseguire, ottimizzare e consigliare) e l’elemento distintivo (coniugare le risorse dei civilisti con le esigenze civili della società).

Strategia

L’azione del CIVI è guidata dalle seguenti strategie:

Direzione

La Direzione elabora e attua la strategia giuridica e politica del CIVI e del servizio civile secondo le direttive del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR). La Direzione è responsabile della gestione del CIVI a livello finanziario, organizzativo e del personale. Assicura inoltre il coordinamento con altri organi interni ed esterni dell’Amministrazione federale.

La storia

Le iniziative popolari a favore del servizio civile alternativo sono state respinte alle urne nel 1977 e nel 1984. Solo il 17 maggio 1992 l'82,5% dei votanti si è espresso a favore dell'inserimento nella Costituzione federale della possibilità di un servizio civile alternativo in caso di conflitto di coscienza nei confronti del servizio militare. Il 1° ottobre 1996 è entrata finalmente in vigore una legge che regola l’attuazione del servizio civile. Fino al 31 marzo 2009, le persone tenute a prestare il servizio militare dovevano spiegare il loro conflitto di coscienza in un'udienza per essere ammesse al servizio civile. Dopo questa data, si applica la soluzione della prova dell'atto. Ciò significa che la disponibilità a svolgere il servizio civile, che dura 1,5 volte di più del servizio militare, è una prova sufficiente dell'esistenza di un conflitto di coscienza.

Fin dalla sua nascita, il servizio civile è stato inizialmente amministrato dall’Organo d’esecuzione del servizio civile, diventato Ufficio federale per il servizio civile (CIVI) nel 2019.

Per maggiori informazioni sulle basi legali del servizio civile e sugli affari politici, consultare le sezioni Mandato e quadro legale e Politica.